Lolalalila


"Lolalalila"di Roberto Proietti.
Roma 2000.
Troppi anni fa c'era una ricciolina dagli occhi azzurri come l'estate che abitava dove abitavano i nostri avi. Passava le giornate fra la casa e la spiaggia, dove raccoglieva conchiglie. Non a tutti piacevano le conchiglie, perché a molti facevano venire in mente il loro contenuto. Lolalalila lo sapeva, così faceva vedere solo quelle tanto vecchie e ammaccate da apparire irriconoscibili.

A Lolalalila avevano detto:

– Vedi, le conchiglie sono come noi, non come gli alberi e l'erba. Come tu hai i riccioli, così i molluschi avevano i loro gusci.

– E dove sono i molluschi che avevano i gusci? – chiese la bimba.

– I molluschi non ci sono più, gli è capitata una cosa molto brutta. Quello che è capitato ai molluschi è tanto brutto da rendere orrendo ai nostri occhi anche i loro involucri. Non avertene a male, Lolalalila, ma per molti di noi le cose stanno così!

Memorie sfaldate annue


Francesca Woodman - Senza titolo. Roma,
Settembre 1977. Dalla serie "Angels".
Muoversi da una stanza all’altra, incessantemente. E poi fermarsi per ancora riprendere. Dentro casa, sempre dentro casa. Con la temperatura che cambia come le stagioni. I rumori sono incessanti. Il ventilatore non vale niente, muove aria su aria, sempre la stessa. Spifferi fastidiosi, meglio tenerlo spento. E poi i film. Passo tutto il giorno a guardare film e a leggere libri.

Oggi, per esempio, vedrò La mia droga si chiama Julie di François Truffaut, con Jean-Paul Belmondo e Catherine Deneuve. Coppia di sfigati. Lei fine, carina, traditrice. Mi farà venire in mente Carla, anche se Carla ha delle tette più modellate, scultoree nella sua struttura delicata.

Gliel’avevo detto a Vincenzo, in modo vago, senza far nomi, ma oggi mi andrà di far nomi e romperò quella regola strettamente osservata nei confronti delle mie ex quando vado sui particolari. Mi verrà voglia di telefonare a Carla, ma bisognerà finire di vedere il film, perché non mi andrà di chiamarla in presenza di Vincenzo. Vorrò dirle parole gentili, del tipo "sento molto la tua mancanza", "sei così bella", "spero che tu stia bene", "che fai in questi giorni?", "ti voglio bene!".

È da ieri che le volevo telefonare. M’è venuta in mente di notte, con una gran voglia di toccarla, ma non mi andava di chiamarla così tardi. Volevo chiamarla oggi, nel pomeriggio, ma poi verrà Vincenzo e faremo lezione di inglese, ossia conversazione, parlando dei mondiali e dello stupido articolo di Fumaroli su democrazia e retorica pubblicato ieri sul Corriere delle Sera. Con Vincenzo mi metterò d’accordo per un pagamento mensile delle lezioni, così se non verrà per qualche motivo ci rimetterà lui. Una soluzione adeguata che accetterà: magari si impegnerà un po’ di più e l’inglese lo imparerà davvero.

Memories Flayed Up Yearly


Francesca Woodman - Untitled. Rome,
September 1977. From "The Angel Series".
Moving from room to room, endlessly. And then quitting and doing it again. In the house, always inside it. The temperature changes with the seasons. The noises are endless. The electric fan is absolutely worthless, it moves air on air, always the same. Disturbing draughts, I'd better turn it off. And then the movies. I spend the whole day watching movies and reading books.

Today, for instance, I'll watch Mississippi Mermaid by François Truffaut, with Jean-Paul Belmondo and Catherine Deneuve. Jinxed couple. She is stylish, pretty and treacherous. She will remind me of Carla, though Carla's tits are better modeled, sculptural in her delicate structure.

I said that to Vincenzo, making no names, but today I'll choose to make names and break this rule which I strictly observe when I give a specific account of my ex. I'll feel like calling Carla, but it'll be necessary to watch the whole movie first, because I shan't like to phone her with Vincenzo around. I'll want to say gentle words, like 'I miss you', 'you're very beautiful', 'I hope you are well', 'what are you doing these days?', 'I love you!'.

Yesterday I wanted to call her. She came into my mind last night, I was craving to touch her, but I didn't want to call her so late. I meant to call her this afternoon, but Vincenzo will be coming for his English lesson, that is conversation in English, on the World Cup and on Fumaroli's stupid article on democracy and rhetoric published on Il Corriere della Sera yesterday. Vincenzo and I will agree for a monthly payment of his lessons, so that if he doesn't come for some reason he'll have his loss. An adequate solution, maybe he'll strive a bit harder and learn English for real.

Goodbye Little World


Fabrizio Fioravanti - Cittanova 1.
1997. Serie "Cittanova, Polistena".
Il serpente dorato spingava per la casa in mattoni. Silenzioso strusciava e frusciava nella polvere. La casa sola, chiusa tra due strade, attendeva che le porte si riaprissero e che una mano di vento rimettesse in ordine le cose. Silenziosa ogni crepa fremeva, desiderava, s'evidenziava appena, ma senza infastidire, senza disturbare un improbabile passante.

L'uomo ombra si tolse il cappello e lo mise sul piolo. Si tolse la giubba e la mise accanto al cappello. Poi si voltò e allargò il giornale davanti alla faccia e vi si immerse. Faceva freddo fuori, pensò, non sarebbe uscito un'altra volta quel giorno.